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Tanti auguri e tante novità

Cari amici, con immenso piacere vi annuciamo che la 5^ edizione di Argini Teatro Fesfival avrà inizio con il nuovo anno, in occasione della Giornata della Memoria(sabato 29 e domenica 30 gennaio - con Yossl e Peter).
Anche Piccoli Argini riprenderà il 23 gennaio con una nuova produzione In Scena Veritas, "Giacomina e i fagioli magici"!
Le rassegne si svolgeranno come ogni anno presso lo Spazio ISV che troverete completamente rinnovato.




















Vi aspettiamo quindi con il nuovo anno e nel frattempo vi auguriamo di trascorrere delle felici feste ed un 2011 ricco di belle sorprese!

Lo Staff di In Scena Veritas

sabato 26 giugno- LA TRILOGIA DELLA VILLEGGIAUTRA

Cari Amici,
torna la Trilogia della Villeggiatura nell'ambito della manifestazione
Piazza di Sera organizzata dal Comune di Travacò Siccomario

saremo in scena
sabato 26 giugno, ore 21.00
presso la storica cornice
della piazza di Santa Maria (piazzale della chiesa)
a Travacò Siccomario (PV) -
SPETTACOLO ALL'APERTO - Ingresso GRATUITO!!























LA TRILOGIA DELLA VILLEGGIATURA di C. Goldoni
regia Luca Ramella
con Andrea Bonelli, Mauro Cattaneo, Alessandro Chieregato,
Elisabetta Corona, Massimo Giacomantonio,
Manuela Malaga, Francesca Timi

"L'innocente divertimento della campagna è divenuto a' dì nostri una passione, una manìa, un disordine…": con questa frase Carlo Goldoni comincia la presentazione della sua Trilogia, fortunata opera costituita da tre commedie consecutive: Le Smanie per la Villeggiatura, Le Avventure della Villeggiatura, Il Ritorno dalla Villeggiatura.
L'opera, rappresentata per la prima volta al Teatro S. Luca di Venezia nel 1761, costituisce un alto esempio di satira di costume, che appunta i suoi strali contro la superficiale moda del villeggiare, prendendosi gioco dei suoi aspetti più ridicoli e stravaganti, rappresentati da personaggi che privilegiano l'apparire sull'essere, uno più esilarante dell'altro, e tutti più veri del vero.
La fine orchestrazione del dialogo e i graduali trapassi da una situazione all'altra nel fraseggio dei caratteri testimoniano di quella lingua "viva e conversevole", che sempre caratterizzò l'opera immortale di Goldoni. Nell'approccio a un classico lanciamo una sfida: offrire al pubblico divertimento puro, senza volgarità e eccessi, senza stravolgere il testo ma solo snellendolo, in modo da sottolinearne l'attualità.



VI ASPETTIAMO !!!
per info 339.573945

ultimo saggio ISV- AMLETA domenica 13 giugno




Dopo il successo del terzo e del primo anno di corso

Domenica 11 Giugno, ore 21.00

Teatro Cesare Volta- Piazza Salvo D'Acquisto, Pavia (quartiere Scala)

ISV presenta gli allievi del corso PROGETTO (secondo anno di corso) in

"Amleta"

liberamente tratto da Amleto di W. Shakespeare.



regia: Alessandro Chieregato e Alessandro La Manna

con: Grazia Agnetti, Claudia Bada, Lorenzo Chessa, Eleonora Cipolla, Vera Fassardi, Marianna Lupo, Tina Manicone, Sara Marchetti, Donatella Mazza, Orietta Radi, Gloria Spagnoli, Claudia Spallarossa, Tina Stroppi.


Ingresso € 8.00

Per info : 339.5373945



Il dramma ha inizio quando a Elsinore, capitale di Danimarca, si scorge lo spettro del re defunto. Esso ritorna ogni notte per chiedere al figlio Amleto vendetta, poiché è stato assassinato dalla moglie Gertrude e dal fratello Claudio, che ora regnano sulla Danimarca. Amleto, rimasto turbato dall'incontro con lo spettro, confida ciò che ha visto e sentito al suo amico Orazio, e decide di attuare un piano per accertare la veridicità delle rivelazioni di quest'ultimo; in seguito poi avrebbe vendicato il padre. Il re e la regina intanto, vorrebbero scoprire qual è la motivazione che ha reso Amleto triste e silenzioso; a questa domanda risponde Polonio, ciambellano di corte e padre di Ofelia, dicendo che Amleto è intristito dalla lontananza con l'amata Ofelia, avvisata dal fratello Laerte e dal padre stesso, dell' impossibile legame con il principe. A questo punto Amleto e Ofelia si incontrano e lui, ancora traumatizzato dalle recenti scoperte, maltratta Ofelia, e le consiglia di farsi suora, perché il suo amore non è ricambiato. Amleto può finalmente attuare il suo piano, e per farlo chiama alcuni attori che recitino il suo dramma, riproduzione del reale tradimento della regina e di Claudio e dell'omicidio del re. La reazione di Claudio è immediata, e lo spettacolo viene fermato, Amleto ha la prova innegabile della colpevolezza della madre e dello zio; Amleto poi ha un colloquio con sua madre durante il quale uccide Polonio. In seguito a quest'assassinio, Ofelia impazzisce e muore, cadendo in un fiume. Amleto viene quindi incolpato da Laerte per aver portato Ofelia alla pazzia, e per questo i due si sfidano a duello, su consiglio del re. Re Claudio e Laerte desiderano che Amleto rimanga ucciso durante questo duello a tutti i costi, quindi avvelenano la punta della spada di Laerte e la coppa da cui avrebbe bevuto il principe. Tuttavia il duello si svolge diversamente da com'era stato previsto: durante lo scontro Amleto viene colpito dalla spada di Laerte, e in seguito avviene uno scambio delle due armi quindi anche Laerte viene colpito. Intanto la regina beve dalla coppa di Amleto e quindi muore tra le braccia del figlio; Laerte prima di morire confessa all'amico il suo tradimento e i progetti sul duello fatti da lui e dal re. Amleto, ormai morente, costringe il re a bere dalla stessa coppa da cui la madre Gertrude aveva bevuto. Amleto muore affidando ad Orazio la Danimarca. Questa la vicenda per come la si conosce ma….. se i ruoli fossero invertiti ? Se Amleto fosse una donna ?



VI ASPETTIAMO!!

venerdì 11 giugno IL MANOSCRITTO GUSTAV



Venerdì 11 Giugno, ore 21.00

Teatro Lanterna
- Via Sisti, 6, Siziano (PV) (info 339.5373945)

In Scena Veritas, in collaborazione con UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare)

presenta"Il Manoscritto Gustav"
tratto da "Buonanotte Desdemona (Buongiorno Giulietta)" di A. MacDonald

regia Manuela Malaga, Maria Elisa Calderoni
con Viviana Baratti, Lorenza Bellinzone, Elena Bodini, Elisabetta Corona, Marco Giacomantonio, Lorenzo Longhi, Daniele Mancuso, Maurizio Quartiroli, Gianluca Re, Elisa Sarchi, Marco Tabacco, Francesca Timi.


Si parte da un'idea decisamente divertente: quella, cioè, che le grandi tragedie di Shakespeare non siano nate come tali, ma vadano considerate delle commedie mancate. Anzi, che il Bardo abbia saccheggiato le opere - ben più amene e leggere - di un autore precedente, mutandone definitivamente il taglio e le intenzioni. A sostenerlo alla ribalta è una svampita studiosa inglese zitella e frustrata, assistente e ghost-writer di un docente che ama senza speranza. A un certo punto, proiettata da un sortilegio in un altro spazio temporale e letterario, la donna piomba a Cipro mentre Iago sta insinuando i primi dubbi nella mente di Otello, e poi nella Verona di Romeo e Giulietta, proprio lì dove Tebaldo e Mercuzio si apprestano al fatale duello che farà precipitare la vicenda. Così, un po' goffamente, ha l'occasione di verificare la propria teoria, avvertendo il Moro dell'inganno del fazzoletto, e informando Tebaldo che egli è ormai imparentato con Romeo. Inutile aggiungere che, coi suoi interventi, l'ineffabile Costanza Ledbelly ottiene effetti abbastanza diversi da quelli desiderati…

INGRESSO A OFFERTA

il tuo contributo aiuterà la UILDM a realizzare un sogno:Il progetto "la Casa in collina"


L’idea di questo progetto nasce all’interno di U.I.L.D.M. Pavia per soddisfare vari bisogni manifestati dai soci, soprattutto da quelli con disabilità.
Un primo bisogno è quello di trovare un “luogo” dove potersi incontrare e dove poter trascorrere piacevolmente momenti di riflessione su temi da sempre oggetto di dibattito e di studio all’interno della stessa Associazione, quali “la vita autonoma”, “l’integrazione scolastica dei bambini/e e dei ragazzi/e con disabilità”, “l’integrazione sociale”.
Oltre al luogo e al desiderio d’incontro è emerso il bisogno di “bellezza”, cioè della possibilità di poter assaporare l’incanto di un “luogo” che di per sé provochi, in ogni persona, la percezione dello star bene, della “riconciliazione con l’universo”.


VI ASPETTIAMO NUMEROSI!!
per info 339.5373945

Cuori di terra alla Sala Teatro di Cava Manara- sabato 17 aprile

Cari amici vi aspettiamo per un importante appuntamento

Sabato 17 aprile, ore 21
presso
la Sala Teatro di Cava Manara
Via Vittorio Emanuele II - Cava Manara

con

CUORI DI TERRA
Memoria per i sette fratelli Cervi
Teatro dell'Orsa di Reggio Emilia

Premio Nazionale Ustica per il Teatro di impegno civile e sociale 2003
Associazione parenti delle vittime della strage di Ustica – Associazione Scenario

progetto, ideazione e drammaturgia: Bernardino Bonzani, Monica Morini.
ricerca e composizione musicale: Davide Bizzarri.
attori: Bernardino Bonzani, Monica Morini
Qui la rassegna stampa


“Qui da questo filare comincia la terra dei sette fratelli. Questa piana sono state le braccia dei sette fratelli a lavorarla, questi canali, questa vigna, ogni cosa qua intorno, l’hanno fatta i sette fratelli; e questa è la loro fattoria, quella è la stalla, la famosa stalla razionale, orgoglio dei sette fratelli, e le bestie famose per il latte e per il peso, e là sono gli alveari di Ferdinando, il quarto dei sette, l’apicoltore; ed ecco l’ala della casa che fu incendiata quella notte, ecco le finestre da cui i fratelli risposero al fuoco dei fascisti, ecco il muro contro il quale furono messi in fila a mani alzate dopo che Gelindo aveva salutato le donne e detto che resistere non si poteva più e che conveniva arrendersi per poi cercare di scappare, e Aldo aveva detto che stessero tutti tranquilli, che avrebbe preso lui la responsabilità di tutto e così anche se lo fucilavano restavano sei di loro a far andare avanti la campagna; la storia dei sette Cervi si è svolta tutta qui, in questa fattoria , su questa terra.” (Italo Calvino)


In un’aia di una corte contadina, sotto una barchessa o in una stalla, si potrebbe raccontare questa storia, il sacrificio di una famiglia reggiana unita come le dita di una mano. Così emblematica per il suo esito tragico, quella dei Cervi, rappresenta la storia di molte famiglie emiliane, di un popolo che matura una consapevolezza politica e sociale orientata verso i principi di solidarietà e di umanità, in un cammino di emancipazione che inizia sul finire del 1800 e si manifesta con l’antifascismo e la Resistenza. Ma quello che rende più singolare la vicenda dei Cervi è la grande vitalità che si intravede; il coraggio, la capacità di iniziativa, l’intelligenza, l’arguzia, il clima di allegria con cui la famiglia visse dal principio alla fine la sua tragedia.

Siamo partiti dall’oralità del racconto, come se di bocca in bocca, si facesse “filos” sulla paglia, sotto le volte della stalla. Abbiamo incontrato una grande ricchezza di situazioni, tante figure parevano venirci incontro e trasmettere una speciale energia epica. A dar linfa al racconto, le parole dei libri di Alcide e Margherita Cervi, la visione delle lettere, dei documenti e degli oggetti del Museo, gli scritti di letterati e politici. Il lavoro, però ha preso cuore e vigore grazie alle testimonianze dirette e ai racconti, come quelli di Maria Cervi, figlia di Antenore. Il punto di vista dei narratori in scena è rispettivamente quello maschile e quello femminile, come se di volta in volta a parlare fossero gli uomini, papà Alcide e i suoi figli, o le donne della famiglia, la mamma Genoveffa e le nuore, sempre presenti, a volte più silenziose, ma pronte al sacrificio e alla continuità della vita, senza perdere il senso delle cose, dei sentimenti e forse anche della storia.

La ricerca sulla parola si intreccia a quella musicale, da cui riceve forza e sentimento. Le note che accompagnano lo spettacolo sono ispirate ai fatti raccontati, attingono alle suggestioni provenienti dalla musica contemporanea e, indietro nel tempo, alla tradizione dei Violini di Santa Vittoria. Fin dal 1700 infatti, nella bassa pianura reggiana, alcuni lavoratori stagionali si dedicarono, durante i tempi morti del lavoro nei campi, alla musica da ballo, creando uno stile originale grazie al miscuglio di tradizioni che in questa zona si incontravano: dalla musica austriaca, a quella magiara ed ebraica. Musica di festa, vitalità, movimento, come nell’imbandigione di pastasciutta che la famiglia offre a tutto il paese per festeggiare il crollo del regime, all’indomani del 25 luglio 1943.

A un uomo che domanda come si possa prevenire la guerra, Virginia Woolf, nel libro Le tre ghinee, risponde: “Occorre narrare biografie”. Quasi a suggerire che, nell’imminenza di una guerra e perciò di migliaia di morti, l’antidoto migliore è quello di raccontare delle storie di vita, dell’unicità insostituibile di quelle vite, patrimoni che possono essere perduti per sempre. Nel nostro percorso di ricerca, mentre ancora raccogliamo i fili di questa storia, ci sentiamo di dire, con Maria Cervi, che ciò che più ci manca oggi, sono loro: Gelindo, Antenore, Aldo, Ferdinando, Agostino, Ovidio, Ettore. Vederli spuntare dietro ai salici, dai campi, tutti e sette con le falci sulle spalle, pronti a srotolare il loro miracolo di umanità.



PRENOTAZIONE CONSIGLIATA!
Ingresso intero Euro 10.00, ridotto di legge Euro 8.00


PER INFO E PRENOTAZIONI: 339.5373945

Piccoli Argini va in piazza! CIP&CIOP domenica 11 aprile, ore 16.00

Cari amici approfittando della bella stagione l'ultimo appuntamento con Piccoli Argini si trasferisce in piazza!


Domenica 11 aprile, ore 16.00

presso la Piazza della Chiesa

di Travacò Siccomario


(in caso di cattivo tempo lo spettacolo verrà messo in secna presso Spazio Polifunzionale Capannone ex Bellaviti di Travacò Siccomario)

In Scena Veritas
, in collaborazione con il Comune di Travacò Siccomario

torna ad ospitare il Teatro Viaggiante

con l'esuberante allegria di

Cip & Ciop

spettacolo di clownerie e giocoleria.

Il monociclo, la giraffa (monociclo alto 1,9 mt.), il passing con 6 e 7 clave, i diabolos, le 5 palline, i cerchi, le torce infuocate, la sfera d’equilibrio e recentemente anche la scala di equilibrio si accompagnano ad un lavoro costante sulla comicità (clownerie) sia mimica sia di parola.


La giocoleria e la comicità convergono così nel definire lo spazio teatrale in cui si muovono e interagiscono i due personaggi: il clown bianco e l’augusto, riuscendo a divertire proprio tutti: dai più piccoli ai più grandi!

I due clown-giocolieri non amano usare trucchi, e così, a viso scoperto, riescono ad affrontare i più svariati tipi di pubblico: dalla strada al teatro al palcoscenico televisivo (si sono esibiti per quattro puntate in prima serata su RAI 1 in Tutti gli zeri del mondo, con Renato Zero).



Dopo il debutto avvenuto a Lugano (Svizzera) il duo Cip&Ciop si è esibito, senza sosta, nei più importanti festival italiani: Mercanzia (Certaldo, dal ‘97 al ‘99), Ferrara Busker’s (dal ‘97 al ‘99), Saint Vincent (‘98), Oristano (Sardegna), Chioggia (Venezia), Viterbo, San Remo, Pennabili (Pesaro), Arezzo, Torino, Cortina d’Ampezzo, Rimini, Chieti, Francavilla al Mare (Abruzzo), Trento, Marsala, Palermo, Gela, Montelepre (Sicilia), Pedabena (Belluno), Taranto, Alba...e ora anche a TRAVACò SICCOMARIO!!!

VI ASPETTIAMO NUMEROSI COME SEMPRE!


Biglietto Euro 5.00 (bambini al di sotto dei 3 anni gratuito) -Euro 8.00 adulti

Sabato 27 Marzo 2010 - L'uomo che salverà il mondo

Sabato 27 Marzo 2010 ore 21:00
presso lo Spazio ISV - via Einaudi, 23
fraz. Rotta, Travacò Siccomario (Pavia)

In Scena Veritas presenta

L'UOMO CHE SALVERA' IL MONDO
regia Luca Ramella
con Laura Bianchessi, Marco Lupezza, Luca Ramella
Musiche originali: Ciro Amore - Fotografia: Milo Ramella
Sceneggiatura: Laura Bianchessi - Tecnico audio-video: Giuseppe Muliere - Luci: Sandro La Manna


Lo spettacolo si prefigge di sensibilizzare il pubblico sui problemi che affliggono il nostro pianeta.

Ognuno di noi è causa di surriscaldamento globale, ma ognuno di noi può far parte della soluzione: quando decidiamo cosa comprare, quanta elettricità usare e come vivere LA NOSTRA VITA !

"L'Uomo che salverà il mondo" è stato realizzato con il patrocinio dell'Assessorato alla Tutela Ambientale - Provincia di Pavia


Visita il blog: www.luomochesalverailmondo.blogspot.com

PRENOTAZIONE CONSIGLIATA!
Ingresso intero Euro 10.00, ridotto di legge Euro 8.00, Allievi Scuola di Teatro ISV Euro 0

PER INFO E PRENOTAZIONI: 339.5373945

Domenica 14 marzo - SCARRA E PIPPI , una notte da non buttare!!!

DOMENICA 14 marzo, ore 16.00
presso Spazio ISV, via Einaudi, 23- fraz. Rotta di Travacò Siccomario
In Scena Veritas è lieta
di presentarvi la sua nuova produzione per il Teatro Ragazzi:

Scarra e Pippi

Una notte da non buttare

Tratto da Scarra e Pippi – Una notte da non buttare
libro di educazione ambientale per l’anno scolastico 2009/10 di Cinzia Bianchi
edito dalla Provincia di Pavia

Riduzione teatrale curata da M. Elisa Calderoni
con Alessandro La Manna, Manuela Malaga, Massimo Giacomantonio
Regia M. Elisa Calderoni e Alessandro Chieregato

Lo spettacolo Scarra e Pippi è inserito nelle attività di educazione ambientale della Provincia di Pavia, settore Tutela ambientale

Il tema affrontato quest’anno è quello dei Rifiuti

Una notte, in cui la luna e le nubi curiose fanno da contorno, una guardia ecologica volontaria, Gev, ha deciso di scoprire chi è il "malandrino" che rovina quello che una volta era un bel giardinetto, ora ingombrato da rifiuti di vario genere.

Arrivato al giardinetto Gev La Guardia incontra i suoi due abitatori: la Maestra Scarra Faggio e il suo amico e vicino Pippi Strello.
Comincia così uno strano viaggio nella storia dei rifiuti che si concluderà con la consegna alla maestra Scarra di un importante libricino da utilizzare a scuola
e che contiene un messaggio importante, un messaggio che la maestra dovrà insegnare ai suoi allievi.

Un racconto fantasioso sulla gestione dei rifiuti dall’epoca romana ad oggi che usa il verbo divertire per coniugare storia, educazione ambientale e civica, rispetto di sé e dei propri luoghi, cura e amore per il mondo attorno a noi.


Dopo lo spettacolo: come sempre MERENDA per tutti!!!


! PRENOTAZIONE CONSIGLIATA !

Ingresso Euro 5.00 (bambini al di sotto dei 3 anni gratuito) -Euro 8.00 adulti

PER INFO E PRENOTAZIONI: 339.5373945

domenica 21 febbraio, ore 16 - Ah, Mare!!

CIAO BIMBI!! vi aspettiamo domenica con le vostre mascherine di carnevale
perchè ritornano le mitiche e soprendenti avventure di
Plignio, pesce pagliaccio, del mozzo Doroteo e della medusa Glug!


Domenica 21 febbraio, ore 16.00

presso Spazio ISV
Via Einaudi, 23 - fraz. Rotta, Travacò Siccomario (PV

Ah, Mare!

produzione In Scena Veritas
regia Tiziano Rossi - spervisione Alessandro Chieregato
con Elisa Calderoni, Sandro La Manna, Maria Rita Minchiotti





Doroteo è un mozzo che sogna di diventare capitano di una nave tutta sua.
Un giorno, mentre è impegnato nelle pulizie della stiva, scopre la presenza di un pesce pagliaccio, Plignio, giocoliere nel più grande circo sottomarino del mondo, catturato per essere rivenduto.
Sarà Glug, spirito del mare, un tempo bellissimo ma ora rovinato da una trappola di rifiuti, ad aiutarli in questa loro avventura alla ricerca dei veri valori



Lo spettacolo rientra nell'ambito delle attività di educazione ambientale del Settore Tutela Ambientale della Provincia di Pavia.

Dopo lo spettacolo: come sempre MERENDA per tutti!!!



! PRENOTAZIONE CONSIGLIATA !

Ingresso Euro 5.00 (bambini al di sotto dei 3 anni gratuito) -Euro 8.00 adulti

Tesseramento obbligatorio gratuito.

PER INFO E PRENOTAZIONI: 339.5373945

Sabato 13 - Cleopatràs con Arianna Scommegna

Sabato 13 febbraio 2010, ore 21.00

presso Spazio ISV

Via Einaudi, 23- fraz. Rotta-Travacò Siccomario

con immenso piacere ISV torna ad ospitare sul suo palco Arianna Scommegna con


Cleopatràs
di Giovanni Testori
regia di Gigi Dall’Aglio
con Arianna Scommegna
al violoncello Chiara Torselli


...dell’immana che fui io me Cleopatràs,
qui, in del magno teatro
e in sulla terra intrega,
cosa de mai ce resteràs?
Nigotta?
Nigottàs?


PRENOTAZIONE CONSIGLIATA!
Ingresso intero Euro 10.00, ridotto di legge Euro 8.00
PER INFO E PRENOTAZIONI: 339.5373945



E' questo il primo lavoro di una trilogia, intitolata “Anima mia”, pubblicata postuma nel 1994 che affronta i tre lamenti di morte di Cleopatra, di Erodiade (Erodiàs) e della Madonna (Mater Strangosciàs) rivolti ai loro rispettivi amati.

“Cleopatràs” in particolare racconta il rimpianto della protagonista per il passato vitale e pieno ormai irrimediabilmente perduto. Di fronte alla morte, ciò a cui pensa ossessivamente sono i beni più conreti della sua vita andata, ciò che ha posseduto in quell’Egitto che era suo e che nella lettura di Testori diventa uno spicchio di Lombardia.

Uno spettacolo da non perdere.


Cleopatràs appare.

Arriva violenta e potente come uno schiaffo il suono/ parola, quell’ossessiva, insistita desinenza in – as. Tutta quella materia urtante investe gli spettatori riuniti nel cortile interno di Villa Gola, sin dal primo momento, sin da quando Arianna Scommegna (Cleopatràs), candidamente e sacralmente vestita di bianco, si siede sul povero trono.

Piedi nudi e gambe allargate, una postura dissacrante che riecheggia tante figure femminili del Caravaggio. Cleopatràs dà inizio al compianto: getta fuori parola che è grumo, suono, urlo, mentre abbraccia un feticcio fantoccio, una maschera che tanto rimanda all’arte di Enrico Baj.

Il pianto funebre, la solitudine dell’eloquio diventa urlo d’amore veemente, commosso e sconsolato. Una conversazione con la morte dell'uomo amato che simultaneamente si fa anche pianto sulla propria morte, vicina ad accadere. Ma nella forma, questo destino diventa rigurgito di vita.

Impegna tutta la capacità attoriale il monologo liberatorio di Cleopatràs perché la parola è viscerale come la lingua spezzata, blasfema, a singhiozzo, impasto di arcaismi, frammista di latino e di dialetti lombardi, forestierismi, dal francese e dallo spagnolo, di parole conosciute o puramente inventate. Impasto di grammatica e ritmo, prosa e rima e citazioni. Fonemi stridenti, acuti, grevi, alternati a canto e al lamento.

L’interlocutore, semmai, è il suono del violoncello, che dialoga con la solitudine della regina.

Improvvisi scarti muovono l’umore scenico e il corpo si fa carne in moto, si esprime a strappi, a urla, a sgorghi, a svuotamenti. Brava Arianna Scommegna a raggrumare suono/parola fino a renderla un’unica sostanza.

Interessante l’idea di restituire il corpo come geografia di luoghi, della memoria, del vissuto, il Regno d’Egitto nella riscrittura testoriana diventa Lombardia tra i due rami del Lago di Como, e così la Cleopatràs Arianna Scommegna intinge le mani nell’impasto di colore primario, e protendendo il ventre in avanti dipinge il proprio vestimento/corpo come un artista della “action painting”, laddove l'opera che ne risulta enfatizza l'atto fisico della pittura stessa.

E ancora alla pittura rimanda l’immagine del Cristo in Croce, così come il seno ricercato ed esposto al “serpentello”, foriero di morte, che ancora appartiene a figure caravaggesche.

Un impasto di colori, di materia del suono lavorata sino allo sfinimento, ma anche di assenza, di nichil, di nient e, che finisce nel ventre, luogo di tutte le domande.

Bravi
Molti gli applausi, più volte ripetuti ad ogni richiamo in scena.

Rosanna Ratti